Via Macello, 1
37100 VERONA
VERONA
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Biografia
Nata a Verona,dove vive e lavora.
Diplomata “Maestra d’ Arte” all’istituto “A.Venturi” di Modena, ha frequentato corsi di affresco con il Prof. A.Tavella e libero corso di sperimentazione artistica allAccademia “Cignaroli” di Verona.
Ha avuto come maestro Giorgio Bonaffini di Mantova dal quale ha appreso la tecnica della pittura a spatola. Ha frequentato la scuola del maestro G.Lollis e la scuola permanente di pittura del maestro G.Grumini.
È iscritta alla SOCIETA’ BELLE ARTI di Verona, all’ ACCADEMIA D’ARTE E ARTIGIANATO ARTISTICO di Verona e all’ UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani).
Hanno scritto di lei : Gian Luigi Verzellesi 1984, Carlo Segala 1986, Rino Boccaccini 1987, Giovanni Cappelletti 1990 , Giorgio Trevisan 1999, Carlo Caporal 1995, 2007.
Ha partecipato a molte collettive ed esposto in mostre personali dal 1984:
1984 – Galleria S.GIORGETO, Verona
1985 – Galleria BACCHIGLIONE, Vicenza
1986 – Galleria S.GIORGETO, Verona
1987 – Centro Culturale ACLAF, Ferrara
1988 – Galleria S.GIORGETO, Verona.
1989 – Salone Austriaco del Castello S.Zeno, Città di Montagnana (PD)
1990 – Galleria S.GIORGETO, Verona.
1990 – Galleria d’ Arte L’INCONTRO, Verona
1993 – Torri del Benaco VR.
1995 – Sala Comunale Bussolengo ( VR)
2005 – Bar Gheduzzi “GIUBBE ROSSE” , Verona
2005 – Galeria S. Maria in Chiavica, Verona
2007 – Sala Comunale Garda (VR)
2007 – JOB – Fiera, Verona
2007 – Bio Bar – “Scarpetta di venere”- S.Fermo , Verona
2008 – VIVI LA CASA IN FIERA, Verona
Presentazione critica
“Le sue opere manifestano tutto l’amore per il paesaggio e la natura, in particolare per i piccoli porti lacustri. Per la pittrice, più che l’impianto disegnativo dell’ opera conta il colore, non quello lucido degli oli, ma quello scabro, terroso e materico, steso con la spatola, con il quale raggiunge gli esiti più intensi della sua creatività”. (G.Trevisan, 1999)
“Nei lavori di G. Bergamaschi si evidenzia quella sua capacità dove colore e materia divengono scrittura in un percorso intellettivo che ben sottolinea la grande preparazione di base che la pittrice ha nel suo curriculum artistico… Nei suoi paesaggi si denota l’armonia coloristica ricavata da passaggi cromatici, in un racconto che non diverrà mai stantio e retorico, essendo le sue tele ricche di pieno personalismo. E’ anche nelle figure che esprime quella vitalità di significato che deriva da attenti studi del colore”. (C.Caporal, 2007)
“I lavori della pittrice danno testimonianza di pura passione per la pittura non incrinata dai soliti aggiornamenti frettolosi e conformistici. Fedele ad una figurazione di immediata leggibilità la Bergamaschi predilige una tavolozza chiara, serena e soleggiata come in certi fiori e paesaggi”. (G.L. Verzellesi, 1984)”
“I lavori di G. Bergamaschi testimoniano largamente una costante, attenta, amorevole analisi dell’immagine paesaggistica, condotta in anni di successivi affinamenti della visione, elaborando la pittura ad olio su pretesti figurali d’immediata leggibilità, al fine di trasmettere la gioiosa sensazione dell’artista provocata dalla contemplazione. Scelta estetica o civile? Atto meramente poetico o presa di posizione nei confronti del disfacimento dell’immagine? L’una e l’altra, certamente, ma la lettura delle opere sembra privilegiare una genesi che ha avuto principio dal primo dei due elementi indicati. In tal modo vivacità ed equilibrio delle masse cromatiche, cosi come le sorprese delle lontananze rilucenti od opacizzate per il diverso comporsi dell’atmosfera sotto la luce, guidano l’intensità del segno e della pennellata della Bergamaschi, modulando le note sulla complessa tastiera della sensazione e rendendo, anche nei lavori di natura morta, pienamente raggiunto l’ esito comunicativo”. (Carlo Segala, 1986)