Via delle Querce, 1
37028 ROVERE’ VERONESE
VERONA
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Fax: Email: mariagraziabonomi@gmail.com
Sito web:
Biografia
Maria Grazia Bonomi nasce a Roverè dove vive e lavora.
Sensibile all’arte fin da piccola, coltiva diverse tecniche che spaziano dall’acquarello, olio e affresco specializzandosi attraverso vari corsi.
Dal 2003 al 2009 frequenta i corsi liberi e di perfezionamento di affresco presso l’Accademia Cignaroli di Verona e continua la sua formazione seguendo le lezioni libere con l’artista Odilla Zanella a Marzana.
Ama dipingere “en plain air” e la sua arte pittorica si distingue per il grande amore e dedizione nel cogliere il lato più suggestivo e intimo della Sua Lessinia.
Da segnalare le partecipazioni ai concorsi di pittura organizzati dal circolo artisti di Grezzana, in occasione della nota sagra di Santa Viola dove si è distinta con un’ importante segnalazione a livello nazionale con la sua opera creata in estemporanea e la sua presenza alla diciannovesima edizione de “I colori della Lessinia”, a Velo Veronese, dove nuovamente è stata riconosciuta la sua personale arte votata al mantenimento e alla valorizzazione del patrimonio artistico, paesaggistico e culturale della Lessinia.
Artista nota in Valpolicella per l’ attiva partecipazione a numerose edizioni de “Visi e colori della Valpolicella”, presso la sede di Castelrotto di San Pietro in Cariano, dove le viene conferito il 1^premio per l’anno 2013.
Nel 2014 vince il 5^ premio a ” Colori fuori…”-Trofeo Rinaldin che le viene conferito dall’Associazione culturale Fuori Circuito di cui fa parte, con il patrocinio del comune di San Martino Buonalbergo e a settembre dello stesso anno si classifica terza nel concorso di pittura estemporanea “Trofeo Corte del Drago”, sempre a San Martino Buonalbergo; il medesimo comune Le conferisce a novembre il I 1^ premio nell’ultima edizione del concorso “Arreda il municipio”.
Attiva e prolifica , partecipa a numerose collettive, da segnalare l’annuale concorso di Vestenanova. Da diversi anni Ä anche membro di “Donne di Lessinia”, associazione culturale che racchiude artisti che vivono e promuovono la loro opera nell’altipiano; tramite l’associazione partecipa a numerose collettive che hanno sede nei principale comuni del territorio montano, non mancando però di organizzare da oramai diversi anni, una sua mostra personale presso la sala polifunzionale di Velo Veronese, durante il periodo estivo.
Presentazione critica
Avevo conosciuto Maria Grazia Bonomi in occasione di una mostra collettiva di pittura, “Arte in
Lessinia”, evento in cui erano riunite alcune pittrici di Roverè Veronese, nel dichiarato intento di
valorizzare il territorio che, per loro, non era solo un’entità geografica ma, specialmente, “arte e
sentimento”.
Mi avevano colpito di Maria Grazia il suo credo pittorico, il suo caldo e trepido impegno nel
raccontare le piccole cose di paese,e, sopra tutto, la sua indiscutibile padronanza nel disegno.
Ricordo che mi ero soffermato a esaminare, con curiosità, un paio di suoi acquarelli e, a lei che si
aspettava un giudizio critico, esprimevo la mia convinta ammirazione per la sicurezza del tratto e la
sensibilità con cui era trattato il paesaggio.
Sono trascorsi cinque anni da allora e, quando mi sono recato nello studio di Maria Grazia Bonomi
a osservare le sue ultime opere, mi è tornata immediatamente alla memoria quella prima
impressione e ho potuto constatare come la freschezza e la serenità degli anni più giovani non erano
scomparse, ma erano accompagnate a una più completa visione artistica con una vibrante ed esperta
conoscenza del colore.
Della lunga attività di apprendimento, Maria Grazia ricorda e mette in discussione fattiva gli
insegnamenti e le dure prove di cinque anni di Accademia Cignaroli, il suo eclettismo che l’ha
portata a percorrere svariate, tutte positive, strade artistiche, dai preziosi e ricercati smalti sul
ceramiche o metalli, al gratificante ma laborioso impegno dell’affresco, fino alla rivalutazione delle
tradizioni più luminose in campo pittorico, tutto è stato utile all’artista permettendole di raccontare
con estrema semplicità e dolce poesia un mondo personalissimo che non dimentica il sapore di gusti
antichi unito all’innovazione di gioiose esperienze.
Maria Grazia Bonomi conserva, per fortuna, la grande padronanza del disegno che l’aveva fatta
notare ai critici di qualche ano fa e, senza mai tradire la sua vocazione e l’attaccamento alle sue
radici, accompagna il proprio racconto pittorico, espresso in grandi riproduzioni di affreschi classici
e di ricerche di colore su tavole e vecchie tegole, con amorose immagini della sua Lessinia, che
nulla hanno a che vedere con la freddezza della tecnica fotografica, e che sono permeate di calda
nostalgia e descritte in forma viva e personalissima.
I paesaggi di Maria Grazia ,originali nelle composizioni, nell’impasto curato del colore e nelle
sovrapposizioni felici di luce, raccontano, senza retorica o facili leziosità, un mondo a cui l’artista è
affezionata e che non potrà mai tradire per andare alla ricerca di sbocchi e soluzioni più facili e,
forse, più commerciali.
Non si riesce ad interpretare un paese se non lo si ama profondamente e Maria Grazia Bonomi,
compie continui atti d’amore per la sua Lessinia sognandola, imbevuta di calore e tenerezza, per
proporla in visioni vive e personalissime, dove il colore, accarezzato con intelligenza, impastato in
riflessi coraggiosi, giocato con dolcezza, è l’arma più vibrante delle sue composizioni.
Anche nelle nature morte Maria Grazia sfugge da ricettari precostituiti e rimane prudentemente a
distanza da rigidi indirizzari traducendo la modesta visione di una zucca o di una seggiola spagliata
in un glorioso abbraccio di luce dove l’oggetto trasferisce la festosità del suo colore coinvolgendo
tutta l’atmosfera che lo circonda.
E’ in questo contesto che Maria Grazia Bonomi dedica alla sua terra e al mondo che la circonda
opere diversissime per lo spirito che le anima ma che respirano all’unisono nel gioioso alternarsi di
ritmi e scansioni vivendo in una composta sapienza di colori sfruttando una maestria di arte innata e
sempre libera di spaziare nella verità, senza parametri e classificazioni, forte di una sincerità
espressiva sempre più rara ai giorni nostri. (Giampaolo Feriani)