Via Paolo Caliari, 35/A37100 VERONAVERONATelefono: Fax: Email: Sito web: www.artecatalogo.netBiografiaFormatosi nel clima veronese dell’ Accademia Cignaroli, l’ artista ha partecipato con successo e conferme di critica ai più importanti Concorsi Nazionali e a numerose rassegne d’Arte.Presentazione critica“Conosco Romano da oltre 30 anni, e di lui mi ha sempre sedotto ed interessato la forza espressiva del colore, più che del disegno, che è sempre stato marginale e fluido, nella sua coralità compositiva. L’ artista veronese è andato, giorno dopo giorno, a semplificare in pura sintesi la sua costruzione formale, prima, anni orsono, legata ad un figurativismo postimpressionista-fauve, con accenti vivaci e contrasti repentini, chiaroscurali, gestualità espressionistica con poderosi e magmatici materismi di colori opulenti, rivisitati dalla fantasia in un libero dialogo con la natura, la figura… La natura dell’artista veronese è come malata da un languore interiore, meditativo, forse un poco pessimistico e crepuscolare, per quell’atmosfera da tregenda che si respira ovunque nei suoi dipinti, così austeri e severi. Vi è tutto il peso del vivere quotidiano. La precarietà della vita stessa, con le sue lusinghe, le sue passioni, i suoi abbandoni lirici e dolorosi, vi è, insomma, la vita di un uomo tormentato nel suo profondo essere di artista, solitario ed orgoglioso della sua autonomia, della sua umiltà francescana, memoria di altri tempi lontani. Possiamo definire, oggi, la ricerca di Feltrin, come un approdo felice e liberatorio, nel pelago insidioso e seducente del mondo dell’ “astrattismo lirico”? Romano, oggi è giunto alla pura essenza delle cose di un suo quotidiano fatto di austerità, semplicità, il tutto espresso con una felicità coloristica tipicamente veneta, raffinata, poetica, altamente espressiva e musicale. Il suo linguaggio si è andato definendo sempre più in un logoramento formale della composizione, che si regge solo e soprattutto, su scarni elementi, forme pure geometrizzanti, che paiono scaturire dal cosmo di una cromia raffinatissima, vivificata dalle lacerazioni ritmiche, chiaroscurali di luci possenti, incandescenti e tenebre gravate di un drammatismo caravaggesco e mistico.” (William Tode).
Figuratività come evocazione di una civiltà dell’immagine
Di William Tode