20072 CAMAIRAGO
LO
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Email: enrico.suzzani.it
Sito web: suzzani.it
Biografia
Enrico Suzzani è nato a Codogno il 23 luglio 1957.
Risiede e lavora a Camairago (LO) con studio presso il Castello Borromeo e presso lo Studio Novello a Codogno.
Inizia il suo percorso formativo frequentando l’Accademia di Brera con Gianfranco Manara; dal suo maestro assimila i vocaboli più sottesi della scrittura naturalistica.
Determinante è anche l’incontro con Giuseppe Novello, i cui amichevoli suggerimenti lo orientano ad una sensibilità nuova per la natura, facendogli scoprire nelle cose semplici sentimento e poesia.
Frequenta un corso presso un laboratorio di restauro pittorico su tela e tavola di oli e dipinti; compie studi su tecniche antiche, sperimentandole personalmente al fine di possedere un maggior bagaglio culturale e tecnico.
Apprende l’arte incisoria presso l’Accademia Raffaello di Urbino con l’ausilio del prof. Renato Bruscaglia, specializzandosi con successo nelle varie tecniche calcografiche: acquaforte, acquatinta, maniera nera, maniera zucchero e pittorica, partecipando in seguito a collettive e concorsi di livello nazionale.
Intraprende frequenti viaggi in Bretagna dove riporta impressioni e studi su temi e colori già cari agli impressionisti.
A partire dal 1988 partecipa a rassegne e premi nazionali, tiene collettive e personali in varie città d’Italia.
Vince il 2° premio della I e della II edizione del “Premio Carlo dalla Zorza” (1996, 1998) organizzato dalla Galleria d’Arte Ponte Rosso di Milano.
Nel 1999 gli viene assegnata a Lodi, nell’ambito della XXII edizione della rassegna “Oldrado da Ponte”, la medaglia d’oro alla memoria di Mons. Luciano Quartieri; partecipa alla “Biennale di Grafica Città di Castelleone” e alla mostra “Incisori Italiani” a Vigonza (PD) dove è presente anche l’anno successivo.
Nel 2000 vince il 4° premio della III edizione del Premio Carlo dalla Zorza .
Nel maggio del 2003 un suo ‘interno nello studio’ entra a far parte della Raccolta d’Arte Lamberti di Codogno.
Nel 2006 al 49ème Salon des Beaux-Arts du Chatou a Parigi riceve il premio speciale del Conseiller Général.
Esposizioni collettive
1989 Fiera Internazionale d’Arte, Bari
1993 Bidart, Bergamo
1998 Etruriarte, IX edizione, Venturina (Livorno)
1999 “Biennale di Grafica Città di Castelleone”, Castelleone (Cremona); “Incisori Italiani” Vigonza (Padova)
2000″Incisori Italiani” Vigonza (Padova)
2001″Realtà e realismi del Lodigiano”, Fondazione Bipielle, Lodi
Esposizioni personali
1988 Galleria Tavarone, Genova
1994 Società delle Belle Arti-Circolo degli artisti, Casa di Dante, Firenze
1997 “Bretagna: appunti di un viaggio”, esposizione di un corpus di incisioni, Castello Borromeo, Camairago (Lodi)
1998Società delle Belle Arti-Circolo degli artisti, Casa di Dante, Firenze
2000 Università Bocconi, Milano
2001 Galleria Ponte Rosso, Milano
2002 Associazione Pro Loco, Codogno
2003 Studio d’Arte La Saletta, Cremona
2004 Studio d’Arte La Saletta, Cremona¸”Le mie Dolomiti”, Associazione Pro Loco Codogno
2006 “Il segreto della forma” , sala Espositiva Bipitalia City, Lodi
2007 Spazio eventi , Castello Borromeo, Camairago
2008 Banca Credito Cooperativo, Codogno
2009 Banca Credito Cooperativo, Sant’Angelo L., Lodi
2010 Banca Credito Cooperativo, Lodi
2011 Banca Credito Cooperativo, Casalpusterlengo
2012 Associazione Pro Loco, Codogno; Chiesa dell’Angelo, Lodi
Presentazione critica
Il segreto della forma
Ho provato stupore e ammirazione vedendo, in occasione della mostra nelle sale espositive della Banca Popolare Italiana, i dipinti di Enrico Suzzani. Ignoto a me fino a quel momento, Suzzani è un artista autentico, dotato di gusto, istinto della composizione e buona mano. Tutto ciò che era richiesto a un pittore, prima che uno sconvolgimento dei fondamenti della pittura stabilisse nuove regole, infondendo terrore in chi avesse osato conservare mestiere e tradizione. Per Suzzani non deve essere stato difficile, essendo stato allievo all’Accademia di Brera di Gianfranco Manara, avendo frequentato un formidabile illustratore come Giuseppe Novello e, a Urbino, compreso la descrizione di un grande incisore come Renato Bruscaglia. Ci vogliono coraggio e moralità per non farsi intimidire e dipingere un vaso di fiori o un paesaggio così come lo si vede e soprattutto lo si sente. Questa misura, questa semplicità, riscontrabili nelle opere, sono così rare da lasciare increduli, suggerendoci che è ancora possibile porsi con uno sguardo innocente davanti alla natura e vedere un campo di papaveri, con il profilo del borgo di Montrichard.
Suzzani dipinge con naturale eleganza, non solo ciò che vede ma ciò che sente: gli odori e il tepore dell’interno del suo studio e le atmosfere di un pomeriggio di primo autunno. Allo stesso modo egli trasmette il freddo di una giornata d’inverno a Pizzighettone, osservando la desolazione delle strade ghiacciate. Non diversamente la sua mano felice registra il passaggio di condizioni atmosferiche, e il cielo aperto al ritorno del sereno. E anche quando dalle brume padane egli si abbandona alla luce abbagliante, nelle piazze deserte di Lipari in estate, la sua pittura è vibrante e sensibile a registrare umori e variazioni luminose.
La lezione degli impressionisti sembra assecondare un istinto naturale, una seducente mitezza nell’osservare il mondo, senza effetti speciali o abusi di stile. Solo raramente qualche macchiaiolo italiano ha dato prova di una misura ed equilibrio tali nel taglio della visione. Per i bei vasi di fiori dipinti senza ostentazione, con assoluta semplicità, il riferimento sembra essere Fantin Latour, mentre un dipinto come Primizie restituisce l’emozione e il candore delle prime prove di Franco Gentilini.
Benché, arrivando alla fine della lunga corsa della pittura, Suzzani si esprime con una naturalezza che coincide con la verità di un’esistenza semplice, senza artificio: e quasi senza precedenti dichiarati. Niente è più difficile che essere semplici. E Suzzani conosce il segreto di questa condizione, sapientemente limitandosi a una pittura delle piccole cose. (Vittorio Sgarbi – 2006)